La facciata di Sant'Andrea

La facciata di Sant’Andrea

Fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bichieri (o Bicheri o Bicchieri) e completata in poco più di 7 anni, è considerata la “prima chiesa gotica d’Italia“: si tratta infatti di un esempio precoce di architettura gotica italiana, che fonde in modo paradigmatico la tradizione romanica e i nuovi influssi del gotico europeo. Guardando la chiesa dall’esterno si osserva come la navata laterale destra sia percorsa da contrafforti dai quali salgono archi rampanti (elementi tipici dell’architettura gotica) che si appoggiano alla navata centrale. All’incrocio con il transetto si innalza un alto tiburio a base ottagonale, che termina in una cuspide piramidale in laterizio. L’abside è a pianta rettangolare, come tipico del gotico cistercense e ospita un prezioso coro ligneo cinquecentesco.

La facciata della basilica ha forte equilibrio cromatico, ottenuto grazie all’impiego di pietra verde, bionda calcarenite e serpentino di Oria. A tali sfumature di colore si contrappongono il rosso del cotto e il bianco dell’intonaco nella parte alta delle due torrette gemelle che incorniciano la facciata, in linea con il resto della struttura. La forma della facciata mostra il debito stilistico della basilica verso l’architettura romanica di area lombardo-emiliana con il tetto a capanna, i portali con archi a tutto sesto, il doppio ordine di loggette e la presenza del grande rosone. Mentre anche le decorazioni in stucco delle sottogronde laterali dell’edificio si riferiscono ancora al romanico, lo slancio verso l’alto parla invece chiaramente di gotico. Sulle cuspidi piramidali delle due torrette sono collocati un gallo in ferro battuto e rame, simbolo della vigilanza, e la croce di Sant’Andrea. Nei rilievi delle lunette in facciata si ipotizza la mano di Benedetto Antelami.

Il chiostro testimonia la presenza di monaci (i Vittorini di Parigi, il cui primo abate fu Tommaso Gallo), che avevano anche il compito di gestire l’antico ospedale medievale.