La definizione doppia di “castello-ricetto” viene data a quello di Ghemme perchè, a differenza della maggior parte degli altri ricetti, venne abitato e non usato solo come deposito delle derrate. Il castello-ricetto di Ghemme infatti fu edificato tra il XI e il XV secolo su iniziativa degli stessi abitanti come rifugio sia per la popolazione, sia per le derrate alimentari. Nel 1467 vi venne firmata la cosiddetta “Pace di Ghemme” tra il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e il Ducato di Savoia.

 

L'interno del ricetto-castello di Ghemme (Novara)

L’interno del ricetto-castello di Ghemme (Novara)

 

La forma è rettangolare (153 metri per 83) e sorge a nord-ovest del paese accanto alla roggia Mora. In origine doveva essere circondato da un fossato, scomparso poi nel XIX secolo, e da mura di cinta alte circa quattro metri con merlatura alla ghibellina (ancora oggi parzialmente visibile). È solcato per tutta la sua lunghezza da una strada principale da cui si dipartono vicoli secondari che formano altri isolati irregolari con cortiletti.

 

Nel ricetto-castello di Ghemme (Novara)

Nel ricetto-castello di Ghemme (Novara)

 

In origine la via principale non aveva sbocco sui due lati, ma era chiusa dalle mura e l’accesso era possibile unicamente dal torrione con ponte levatoio sull’attuale Piazza Castello. Il lato opposto, sulla roggia Mora, era protetto da due torri cilindriche agli angoli, di cui oggi solo la sud-ovest è conservata.

 

Il ricetto-castello di Ghemme (Novara)

La via principale con i suoi edifici, nel ricetto-castello di Ghemme

 

Gli edifici all’interno delle mura, costruiti in ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, sono a tre piani: il piano terra per il vino, il piano centrale come abitazione, l’ultimo come granaio. Alcuni hanno ancora finestre con pregevoli decorazioni in cotto.

Nelle cantine ancora oggi viene prodotto e conservato il vino Ghemme DOCG.

Ascolta la presentazione del castello-ricetto di Ghemme realizzata a Giugno 2015

Raggiungi il castello-ricetto di Ghemme con questa mappa


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