La nascita della nuova Camera di Commercio unica nel Piemonte Orientale, che riunirà quelle attualmente operative a Novara, Biella-Vercelli e VCO, è un ulteriore e importante segnale della convergenza in atto fra enti territoriali che stanno mettendo in comune risorse e competenze su una dimensione sovraprovinciale.
Nel solco della legge Madia di riforma della Pubblica Amministrazione, il 30 Maggio 2017 l’assemblea dei presidenti delle Camere di Commercio italiane aveva approvato a larga maggioranza il documento di riorganizzazione del sistema camerale messo a punto da Unioncamere dopo un’ampia consultazione, che sarebbe poi stato vagliato dal Ministero dello Sviluppo economico (l’articolo è disponibile qui). Piemonte Orientale & Oltre aveva già approfondito il tema a fine anno 2016, in un’intervista al presidente della CCIAA di Novara, Maurizio Comoli, che si può leggere qui e che era stata anche l’occasione per una riflessione sulle potenzialità e le opportunità di una prospettiva sovraprovinciale per i territori del Piemonte Orientale.
L’8 Agosto 2017 era stato firmato il decreto ministeriale che razionalizzava e rendeva più efficiente il sistema delle Camere di Commercio sulla base della proposta di Unioncamere, ma il percorso era entrato in una fase di empasse a Dicembre dello stesso anno. La Consulta, a seguito del ricorso di alcune regioni, aveva infatti dichiarato l’illegittimità della legge istitutiva del riordino nella parte in cui stabiliva che il decreto ministeriale doveva essere adottato “sentita la conferenza permanente Stato-Regioni”, anziché “previa intesa” con la conferenza stessa. Era perciò iniziato l’iter per una nuova formulazione del decreto, poi esaminato in Conferenza a Gennaio 2018. Anche in quella sede non è stata raggiunta alcuna intesa tra Stato ed enti regionali, ma a quel punto è valso il criterio per cui “quando un’intesa espressamente prevista dalla legge non è raggiunta entro trenta giorni dalla prima seduta della Conferenza Stato-Regioni in cui l’oggetto è posto all’ordine del giorno, il Consiglio dei ministri provvede con deliberazione motivata”.
Lo scorso 16 Febbraio, dunque, il ministro Calenda ha firmato il decreto sulla riorganizzazione territoriale delle Camere di Commercio che sostituisce quello dell’8 Agosto 2017 e porta anche il percorso della CCIAA unica nel Piemonte Orientale ai suoi passaggi finali.
Riprende il cammino verso la nuova CCIAA nel Piemonte Orientale
Nel suo editoriale pubblicato sulla newsletter di Febbraio della CCIAA di Biella e Vercelli, il Segretario Generale, Gianpiero Masera, dichiara quanto segue.
«Riprende quindi il cammino di accorpamento fra la Camera di Commercio di Biella e Vercelli e le omologhe entità che fanno capo a Novara e al Verbano Cusio Ossola. Entro il 1° marzo dovremo avviare le procedure per la costituzione del consiglio del nuovo ente camerale, che prevedibilmente si riunirà per la prima volta il prossimo autunno».
«In Piemonte, oltre a quello citato, ci sarà anche l’accorpamento tra le CCIAA di Alessandria e Asti, riducendo quindi le attuali sette Camere di Commercio a quattro; in tutta Italia diventeranno 60. Quella di quadrante, ovvero la Camera di Commercio che raggruppa i territori biellese, vercellese, novarese e verbano, sarà la seconda per numero di imprese a livello regionale, con le sue quasi 97mila attività iscritte al Registro Imprese, seconda solo all’ente camerale di Torino».
«Questo dato, unito alla riorganizzazione della nuova realtà accorpata e alle nuove competenze attribuite alle Camere di Commercio, permetterà di avere un ruolo importante a livello regionale e nel rapporto con gli attori del sistema economico per sostenerli nel loro percorso di crescita e affermazione sui mercati».
«Si aprono tante e nuove opportunità, starà a noi operare al meglio per saperle cogliere».
Verso l’elezione del consiglio per la nuova CCIAA
La CCIAA di Novara, con il comunicato emesso in data odierna, conferma l’avvio delle procedure di legge per costituire il Consiglio della Camera di commercio di Biella e Vercelli, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, l’organo di indirizzo politico che di fatto sancirà la definitiva nascita dell’ente camerale che accorpa le Camere dei quattro territori.
«È stato infatti pubblicato sui rispettivi siti delle Camere di commercio – prosegue il comunicato – il bando rivolto alle associazioni di categoria, ai sindacati e alle organizzazioni dei consumatori delle quattro province che intendono proporre la propria candidatura a far parte del Consiglio, presentando la documentazione necessaria a dimostrare il proprio grado di rappresentatività sul territorio».
«La legge prevede che per le associazioni imprenditoriali i seggi vadano attribuiti in base al numero di associati rispetto al numero totale di imprese della categoria, degli addetti, nonché al diritto annuale versato nell’anno di riferimento, mentre per le organizzazioni sindacali e dei consumatori è il numero degli iscritti che determina il peso del singolo organismo e la conseguente attribuzione del relativo seggio. Le candidature dovranno essere inviate alla Camera di commercio di Biella e Vercelli entro le ore 16 del prossimo 10 aprile 2018».
Il Consiglio della nuova Camera di commercio di Biella e Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola sarà composto in tutto da trentatré componenti, tre dei quali sono in rappresentanza, rispettivamente, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti, dei liberi professionisti. I restanti trenta posti sono suddivisi come segue: agricoltura 2 seggi, artigianato 5 seggi, industria 7 seggi, commercio 6 seggi, cooperative 1 seggio, turismo 2 seggi, trasporti e spedizioni 1 seggio, credito e assicurazioni 1 seggio, servizi alle imprese 5 seggi, altri settori 0 seggi, per un totale di 30 seggi.
«Con l’insediamento del nuovo Consiglio – conclude il comunicato – decadranno automaticamente i tre attuali Consigli camerali di Biella e Vercelli, di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, così come le rispettive Giunte e i rispettivi Presidenti. Il nuovo Consiglio procederà quindi ad eleggere, nel proprio seno, una nuova Giunta e un nuovo Presidente».
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